Arancia candita

 

 

Il pastore cerca sempre di persuadere le pecore che il loro interesse e il suo coincidono.

Stendhal

 

 

Dimmi un po’. Nel mestiere del ragioniere ci sono solo bilanci e quadrature doverose o c’è anche spazio per un po’ di creatività?

 

C’è molto spazio per la creatività. Un ragioniere sarebbe solo un misero travet e non un “economista d’impresa” se non esercitasse il giusto grado di creatività. Ti porto a esempio l’istituto della conciliazione.

 

Spero che non stiamo parlando dei rapporti tra Stato e Chiesa…

 

No. Stiamo parlando di rapporti tra cittadini.

È purtroppo normale e frequente che, dove ci sono interessi contrastanti, due persone vengano a conflitto e cerchino di ottenere vittoria delle rispettive ragioni con tutti i mezzi a disposizione.

Tra persone civili non si dovrebbe più usare la forza, ma il diritto. Il problema è che ricorrere al tribunale per affari urgenti risulta attualmente controproducente. E allora che si fa?

 

Ci si fa giustizia da sé, come gli incivili!

 

Certo, da sé, e non come incivili ma come civilissimi. Si cerca di esaminare il problema in modo intelligente e originale e si tenta di risolverlo, possibilmente con reciproca soddisfazione. È però necessario un grado non comune di distacco e di competenza che le parti coinvolte non sempre hanno. Allora ci si può rivolgere a un terzo, che abbia tali requisiti.

 

In pratica le due madri che si contendono il bambino vanno dal Salomone di turno, il quale suggerisce di tagliarlo in due!

 

Siamo più vicini alla soluzione di quanto lasci pensare la tua ironia.

I due contendenti si accordano liberamente di sottoporre la questione a un professionista qualificato, ad esempio un ragioniere, e di fornire tutti i dati necessari alla proposta di una soluzione di compromesso.

“Compromesso” può significare che ciascuno dei contendenti può dover rinunciare a qualche pretesa, ma non è escluso che entrambi possano ricevere totale soddisfazione.

È importante sapere che i contendenti possono in ogni momento rompere l’accordo e rivolgersi alla giustizia ordinaria, ma che, se lo vogliono, e altrettanto liberamente, possono accettare la soluzione proposta dal professionista.

 

Dove entra la creatività?

 

Il professionista non può essere un terzo qualsiasi a cui viene richiesto un parere generico o un semplice consiglio: è un professionista qualificato, che conosce bene l’economia, il diritto, anche un po’ la psicologia, che ha esperienza di uomini e di imprese e che, soprattutto, è in grado di vedere i problemi da un angolo non solo indipendente ma anche nuovo.

Valga qui il vecchio quesito del bicchiere: un tale ci versa un po’ d’acqua e chiede: è mezzo pieno o mezzo vuoto?

 

Io lo so. Il pessimista dice che è mezzo vuoto, l’ottimista che è mezzo pieno.

 

È un classico, ma questa soluzione, oltre a non essere soddisfacente, non dimostra creatività. Il bicchiere è mezzo pieno e mezzo vuoto. Concentrarsi sulla soluzione del problema, posto in termini ambigui e tendenziosi, ha portato a non capire che il problema non esiste.

Il bicchiere, tra l’altro, è davvero mezzo pieno e mezzo vuoto. Pensiamo a un recipiente cilindrico alto 10 centimetri (chiamiamolo bicchiere) e a due recipienti aventi la stessa sezione ma alti solo 5 centimetri, dei quali uno vuoto e l’altro completamente pieno. Sovrapponiamoli e cosa otteniamo? Un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto.

 

Sembra un trucco, ma mi hai convinto. Puoi fare un esempio di conflitto risolvibile per mezzo di distacco, competenza e creatività?

 

Certo. La mamma entra in cucina dove i due bambini sono venuti alle mani.

 

¾   Bambini, smettetela! Cosa c’è che non va?

¾   Pierino si è preso la mia arancia.

¾   Non è vero. Era mia. L’ho vista per primo.

¾   Ma era sulla mia sedia.

¾   Non conta. L’ho vista e l’ho presa. Ora è mia.

¾   Mamma, decidi tu. Chi ha ragione? Di chi è l’arancia.

 

Cosa fa la mamma? la taglia in due, come Salomone?

 

Forse. Ma c’è una soluzione migliore. Intanto chiede ai due perché vogliono così ardentemente l’arancia. Pierino dice:

¾   Ho sentito alla televisione che è piena di vitamine e voglio subito bere una bella spremuta.

¾   Anch’io ho visto la televisione. Sai quella cantante simpatica che fa il programma di cucina? Oggi insegnava a fare i canditi con l’arancia. E devo assolutamente averne una.

 

Ed ecco il colpo di genio: la mamma, che rappresenta il nostro Ragionier Salomone, ha capito i veri interessi dei contendenti e propone una cosa semplicissima e di massima soddisfazione per entrambi:

 

¾   Tu, Pierino, spremi pure l’arancia e bevi la tua spremuta alla nostra salute.

¾   Tu, Maria, prendi le bucce lasciate da tuo fratello, tagliale a pezzetti e mettile in padella con lo zucchero. E svelta, che vogliamo assaggiare i canditi.

 

Ecco una decisione veramente salomonica: l’arancia tagliata in due, ma non in due parti uguali.

 

Ancora una volta il totale vale più della somma delle parti.

 

 

I perfezionisti sono pessimi negoziatori.

Se tendi all’affare perfetto

non concluderai mai.

Lewis D. Eigen

 

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