Il disegno di Dio

 

 

Uno degli errori più comuni è prendere ciò che segue a un avvenimento per la sua conseguenza.

Duca di Lévis

 

 

Vorrei che mi parlassi ancora del caso e delle sue leggi, anche perché mi sembrano termini contraddittori.

 

Posso parlarti della cosiddetta “emergenza”. Il concetto, abbastanza recente, si basa sulla seguente osservazione: dato un qualsiasi sistema, a partire da una certa soglia di complessità, questo inizia a manifestare proprietà che non sono riconducibili alle proprietà degli elementi costitutivi del sistema stesso.

L'emergenza è un principio che descrive il comportamento dei sistemi complessi. Può anche essere definita come il processo di formazione di schemi complessi a partire da regole più semplici.

Ovviamente restano da definire concetti importanti come “sistema”, “complessità”, “proprietà”, ecc. ma per ora accontentiamoci del significato intuitivo, che è sufficiente per i nostri scopi.

Una proprietà emergente può comparire quando un numero sufficiente di entità semplici, operando in quanto pluralità, danno origine a comportamenti più complessi.

 

Puoi fare degli esempi?

 

Esempio principe di sistema complesso che presenta proprietà emergenti è la vita.

Una cellula vivente è composta da molecole a loro volta composte dagli stessi atomi di idrogeno, carbonio e ossigeno che potremmo riscontrare in un minerale (per esempio il petrolio) o alla stessa cellula, una volta morta.

Il comportamento della cellula che chiamiamo vita non può essere spiegato semplicemente a partire dalle proprietà dei singoli atomi; anzi sarebbe già al di là delle possibilità pratiche inferire le proprietà di una singola molecola organica a partire dalle proprietà dei singoli atomi che la costituiscono.

Continuando su questa strada, è illusorio pensare di calcolare il comportamento di un animale, o di un uomo, partendo dalle proprietà delle singole cellule.

Un fenomeno definito emergente è inatteso e imprevedibile o incalcolabile a partire da un livello di osservazione più basso. Spesso ai livelli più bassi il fenomeno è presente in minima parte o non sussiste affatto.

 

E allora cos’è che dà la vita? Non torneremo all’idea dell’élan vital, spero.

 

Certamente no. L’élan vital è un concetto “tappo” creato appositamente per mascherare la nostra ignoranza sul funzionamento di certi meccanismi. È un po’ l’equivalente di un hic sunt leones intellettuale.

E merita di fare la stessa fine dei suoi cugini somari Flogisto e Etere, che sono già stati spazzati via dalla comprensione scientifica dei fenomeni che dovevano spiegare.

Curiosamente, Molière nel suo Malato immaginario canzonava il medico saccente che spiegava al paziente la proprietà sedativa di una medicina come l’effetto di una vis dormitiva.

Senza arrivare agli eccessi di difficoltà connessi al fenomeno “vita”, possiamo osservare che anche l’economia è un sistema complesso e presenta proprietà che, se da un lato derivano inequivocabilmente dal comportamento dei singoli individui, dall’altro non possono essere spiegate solo nei termini di tali comportamenti.

Quasi tutti i sistemi, a rigore, sono complessi e presentano proprietà emergenti. Per nostra fortuna, la maggior parte dei sistemi reali presenta caratteristiche che sono pur sempre conoscibili e dominabili.

 

Se non sbaglio, queste idee hanno dato un colpo fatale alle teorie riduzionistiche della fisica classica.

 

Sì. Fino a cent’anni fa si riteneva che ogni fenomeno potesse essere studiato in dettaglio scomponendolo nei suoi elementi fondamentali e che, viceversa, partendo dagli elementi costitutivi si potessero calcolare tutte le proprietà del sistema complessivo.

Oggi sappiamo che nella maggioranza dei casi non è così. Occorre trovare e capire anche le leggi che governano il sistema, al suo livello. Anzi, normalmente si verificano molti livelli successivi di complessità, ognuno con le sue leggi e i suoi comportamenti.

 

Questa tendenza va sotto il nome di olismo. Ma cosa dà origine alle leggi a livello del sistema? da dove arrivano? chi le impone?

 

Alla luce delle conoscenze attuali, tali leggi emergono spontaneamente e necessariamente ogni volta che il sistema supera un certo livello di complessità.

Questo fatto può essere di natura puramente statistica, in quanto deriva dall’effetto cumulativo di numerosissime azioni da parte degli elementi fondamentali, oppure può essere implicito nella natura del sistema, in modo necessario e quindi inevitabile.

È interessante rilevare che i sistemi che generano proprietà o strutture emergenti sembrano in grado, ma solo apparentemente, di ridurre il livello di entropia e quindi sconfiggere la seconda legge della termodinamica, visto che creano o aumentano l'ordine complessivo del sistema.

Quest’apparente violazione è dovuta al fatto che i sistemi cosiddetti “aperti” sono in grado di estrarre l’ordine dall'ambiente circostante. In realtà, se si prende in considerazione un sistema più ampio che comprende sia il sistema aperto sia il suo ambiente, si vede che l’entropia complessiva è comunque aumentata, in accordo con la seconda legge.

 

Esempi. Esempi!

 

Prendiamo un evento casuale, come il lancio di una moneta o l’estrazione dei numeri del lotto.

Se con pazienza registriamo l’esito di numerosi eventi, troviamo che il grafico che li rappresenta assume sempre una forma particolare ¾ a campana ¾ e questo risulta molto utile per studiare il fenomeno nel suo insieme.

Tuttavia questa forma regolare e ricorrente non può essere riscontrata né, tantomeno, calcolata a partire dal singolo lancio o dalla singola estrazione, per il semplice fatto che non risiede nel singolo evento ma nel complesso degli eventi. È una proprietà che, semplicemente, emerge.

Un altro esempio, edificantissimo nella sua estrema semplicità perché permette di introdurre altri concetti interessanti, è il seguente: 3 x 5 = 15.

 

Cosa c’è di tanto edificante in un calcolo così elementare?

 

L’interesse consiste nel fatto che il 15 è una proprietà, emergente, implicita, e necessaria, del 3 e del 5.

Non si può dare 3 e 5 senza avere 15 (o anche 8, come somma, oppure 2, come differenza: dipende dalla mente di chi osserva).

Riflettiamo bene: 15 non è una proprietà del 3 e neppure del 5, bensì una proprietà della combinazione di 3 e 5.

Spingendoci oltre, possiamo affermare con certezza che il 15 non è lo scopo del 3 e/o del 5.

 

Questo getta una luce diversa su circostanze in cui pensiamo che alcuni elementi collaborino allo scopo di ottenere un certo risultato.

 

Infatti, spesso il risultato non è voluto da nessuno ma emerge necessariamente e automaticamente.

Sta affermandosi sempre più l’idea che la vita stessa sia un fenomeno emergente dalla materia, quando questa si aggreghi secondo forme sufficientemente complesse.

 

Ma c’è o non c’è uno scopo nella vita?

 

è improprio dire che lo scopo del 3 e del 5 sia generare 15. Il 15 emerge necessariamente una volta dati 3 e 5.

Nello svolgersi casuale degli eventi emergono regolarità che fanno pensare a scopi.

Questo chiamiamo disegno di Dio.

 

 

Caso è forse lo pseudonimo di Dio

quando non voleva firmare.

Anatole France

 

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