Forte Malatesta  
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Il Forte Malatesta è un’opera di difesa dalla zona est della città di Ascoli Piceno edificata nei pressi del Torrente Castellano e del Ponte di Cecco.

  • E' stato ricostruito - sui resti di analoghe costruzioni erette nel corso dei secoli, iniziando dai Piceni - per rafforzare l’ingresso alla città dopo la sconfitta degli ascolani da parte di Gneo Pompeo Strabone del 91 a.C.

  • Il Forte fu restaurato dopo la distruzione da parte dei Longobardi e nuovamente raso al suolo nel 1242.

Lo ricostruì nel 1349 Galeotto I Malatesta, assoldato dalla città per combattere la guerra contro Fermo, per abitarci quando fu Signore di Ascoli.

  • In questo edificio fece rinchiudere, nel maggio 1349, il vescovo Isacco Bindi che aveva denunciato le angherie e i soprusi di Galeotto al popolo ascolano.

  • Nell’anno 1353 vi fu la cacciata di Malatesta dalla città, con un gran tumulto di popolo che si sollevò contro la sua prepotenza, distruggendo il Forte.

  • Nell’anno 1376 la costruzione subì nuovi danni a causa della sommossa contro Blasco Garcia Albornoz che governava la città al posto dello zio Cardinale.

  • Dal 1533 al 1536 il Forte fu ceduto alle Clarisse del Monastero di Santa Maria delle Donne.

Antonio da Sangallo il Giovane, tra il 1540 ed il 1543, su incarico di Papa Paolo III Farnese, ricostruì e sopraelevò il Forte con una pianta stellata irregolare che è giunto ai nostri giorni. L'idea fu quella di riunire i resti delle antiche costruzioni e della chiesa di Santa Maria del Lago che, sconsacrata, fu trasformata in mastio.

Tra il 1797 e il 1798 il Governo Pontificio lo utilizzò come caserma.
Dal 1828 al 1978 il Forte fu utilizzato come carcere.


Ingresso dal
Ponte di Cecco

Lato Sud