La FIDAPA Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari
nel 150° dell'Unità d'Italia
 
.

Pubblicato Sabato, 26 Febbraio 2011.

"Impronte di donne ascolane sul cammino dell'Unità  d'Italia"


Nel quadro delle iniziative per la celebrazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia si è tenuto, organizzato dalla FIDAPA sezione di Ascoli Piceno, l'incontro sul ruolo della donna ascolana sul cammino dell'Unità  Nazionale.

Di fronte a un vasto e interessatissimo pubblico il relatore Dott. Giannino Gagliardi ha presentato la figura di Giulia Centurelli , una delle personalità  femminili maggiormente impegnate nel Risorgimento marchigiano.

Nata ad Ascoli Piceno il 31 ottobre 1832 e morta a Roma il 24 gennaio 1872, la Centurelli rappresenta una donna che, senza bisogno di incarnare modelli maschili lasciò un'impronta indelebile della propria soggettività  nella società  marchigiana risorgimentale.

Fu una donna di lettere e di nobili ideali che si appropriò di una parola originale con cui esprimersi e di uno spazio proprio in cui agire, mossa dagli ideali risorgimentali che stavano animando, quindi, anche la provincia marchigiana senza alcuna distinzione di genere.

Giulia compì una formazione patriottica ben originale per una donna del suo tempo partecipando attivamente agli incontri dell'Apostolato Dantesco, un'associazione patriottica ascolana; scoperta dalla polizia, anche Giulia fu condotta in carcere, ma subito dopo venne scarcerata e affidata alle Suore dell'Ospedale Civile di Ascoli Piceno.

Giulia fu successivamente chiamata a Roma per insegnare nella Scuola Superiore Femminile ma, il giorno prima del previsto inizio, morì prematuramente colpita da vaiolo.

La prof. Anna Raimondi ha splendidamente recitato e commentato due composizioni di Giulia "Canto di Guerra" e "La Ghigliottina" creando un atmosfera di intima partecipazione dalle forti tinte patriottiche e di unità  nazionale nel pubblico presente.

Il maestro Nazzareno Allevi ha poi presentato l'Inno di Mameli: scritto nell'autunno del 1847 dall'allora ventenne studente e patriota Goffredo Mameli, fu musicato poco dopo a Torino da un altro genovese Michele Novaro.

Il 12 ottobre 1946 l'Inno di Mameli divenne l'inno nazionale della Repubblica Italiana. Il Maestro ha dato particolare risalto alla costruzione musicale dell'inno e infine con maestria e grande trasporto del pubblico ha accompagnato al pianoforte il basso Antonelli Siro che ha cantato l'Inno.

La serata, alla quale hanno partecipato il prefetto Pasquale Mimmini e signora, il colonnello Annicchiarico, gli assessori Ferretti, Lattanzi e Cameli e il dirigente della questura Carosi, si è conclusa con forte commozione con il canto di tutti gli intervenuti dell'Inno d'Italia.