Rapallo

Itinerari Turistici 1-2-3

 

Itinerario n° 1 - Centro Storico
Quattro passi nel borgo medievale: portici, portali e affreschi

Questo itinerario si svolge interamente entro il perimetro del Centro Storico, prendendo come punto di partenza piazza IV novembre su cui si apre la porta delle Saline, l’unica porta sopravvissuta alle demolizioni ottocentesche.

La porta prende il nome dalle saline che dalla foce del Boate, che scorreva nei pressi, giungevano fino alle falde della collina di S.Nicola; rifatta nel XVIII secolo, è stata restaurata più volte a partire dal 1923, conservando l’antico carrubo che ne ricopre il coronamento barocco.
All’interno, entro un’
edicola con colonnine ricavata nella parte alta, vi è una riproduzione dell’icona sacra di Montallegro.

In Via Cairoli n° 30-20 vi è una palazzina dalle finestre sottolineate da architravi e mensole con conchiglie e melograni: è un primo avvertimento del fatto che, con le dovute cautele, nel centro storico occorre spesso camminare guardando all’insù per scoprire aspetti decorativi piacevoli ed interessanti o, almeno, curiosi.

Girando a destra, si entra in Via Marsala dove di fronte al n° 7 vi è una delle tante nicchie dedicate alla Madonna di Montallegro; più avanti, altri edifici meritano uno sguardo più attento: sono il n° 23-25 ed il n° 18-20 dove il vano scale è sottolineato da una partitura a bugnato e frontoni che rimandano alla tipologia della cappella barocca.

Superata piazzetta Bertarelli che si apre sul lungomare ed ospita un edificio con decorazioni liberty, si giunge in Piazza Martiri della Liberazione; sul fianco del palazzo della Telecom, in vico della Corte, una lapide ricorda l’esistenza del palazzo della Corte pretoria.

Proseguendo parallelamente al mare, sottopassando gli antichi portici duecenteschi di vico dei Fondaci, si giunge in Piazza Da Vico e in Piazza Garibaldi: qui vi sono alcuni fra gli edifici più belli e meglio conservati del centro storico.

Sotto i portici gotici del primo palazzo d’angolo, restano le delicate tracce degli affreschi che decoravano le volte e, sulla parete orientale, un’edicola con la Madonnina di Montallegro.
Di fronte, sull’asfalto della piazza, è disegnata una
scacchiera che d’estate serve al gioco degli scacchi. Quindi ai n° 8-10 un altro bellissimo palazzo porticato con l’affresco dell’Apparizione.
Di fronte,
vico dell’Olmo conserva una atmosfera veramente antica e ci porta verso piazzetta De Gasperi, uno dei piccoli spazi attrezzati per la sosta all’aperto; piegando a sinistra, vico del Pozzo ci riporta verso Via Mazzini, costeggiando un edificio affrescato a grandi figure di Profeti ed Evangelisti e frontoni neogotici.

Il nome della piazza ricorda la presenza del pozzo pubblico del quartiere Rolecca, uno dei più suggestivi del Centro Storico.

Tornati verso Piazza Da Vico, si imbocca Via Mazzini dove si possono ammirare alcuni portali in ardesia: al n° 58 ve n’è uno datato al 1403; quella al n° 62 presenta un sovrapporta a Grifi affrontati ad uno stemma, decorazione insolita a Rapallo ma ben presente a Sestri Levante in via XXV aprile; quindi, al n° 89, un portale del 1544.

Nei pressi della farmacia, si gira a destra in Via Magenta su cui si affaccia il bellissimo Oratorio dei Neri di fronte al quale vi è un pregevole portale del XVI secolo col sovrapporta dell’Annunciazione. In vico della Rosa, l’Oratorio dei Bianchi.

Proseguendo in Via Marsala, costeggiando a destra il complesso palazzo neogotico e a sinistra il palazzo municipale, si giunge in Via Assereto dove, ai due angoli con Via Betti, sono visibili due interessanti palazzi: quello a destra ha un portale con stemma e quello a sinistra, palazzo Massone, è stato dipinto nel 1883 da Tiziano Bernasconi con l’immagine di famosi personaggi della storia italiana e locale e, nei balconi, con l’effigie del sacro quadretto di Montallegro, con lo stemma Campodonico e con quello di casa Savoia. Siamo vicino alla Stazione ferroviaria e ospedale civile.

Attraversata Piazza delle Nazioni, si imbocco Via Bove dove, sull’angolo con Piazza Venezia, vi è una edicoletta con l’Apparizione della Vergine di Montallegro, fusa in bronzo nel 1984; il bozzetto in terracotta del rapallese Gianni Rizzotto è conservato nell’Oratorio dei Neri.

Piegando a destra in Via Venezia, si arriva alla Basilica dei SS.Gervasio e Protasio, con porte in bronzo.
In
Piazza Cavour si affacciano alcuni bellissimi palazzi recentemente ristrutturati; sull’angolo con Via Mazzini vi è un’altra edicoletta con la Madonna di Montallegro, copia più piccola di un’altra più antica che era centro di fervente devozione e che fu distrutta nel bombardamento del 28 luglio 1944.

Itinerario n° 2: Lungomare Vittorio Veneto

Nei primi anni del ‘900 il mare lambiva ancora le case sotto le quali, sulla spiaggia, erano alate le barche che potevano essere ricoverate sotto i portici o dentro i magazzini, situati ai piani terreni delle abitazioni.
Fra la foce del
Boate, la zona delle Saline ed il torrente S.Francesco le abitazioni presentavano ancora l’aspetto discreto, sereno, rassicurante delle case di Liguria, con le facciate colorate, senza balconi, con cornici bianche marcapiano ed attorno alle finestre, coi portici dedicati al lavoro; una fisionomia che è ancora riconoscibile in molte case del centro storico e, in qualche caso, anche qui, sopra i negozi e le verande dei ristoranti e dei bar.

Lungo questa linea costiera, già nella seconda metà dell’Ottocento, alcuni alberghi ospitavano personaggi famosi che spesso, nella serenità incantevole del golfo, trovavano ispirazione al loro lavoro. Si trattava ancora di un turismo d’élite, timido, quasi pionieristico, che aveva la sua attrattiva nella pace tranquilla dei luoghi, nel clima felice e, quando i medici iniziarono a consigliarlo, nella possibilità di effettuare bagni di mare a scopi terapeutici, usufruendo della comodità offerta dai primi impianti balneari.

E’ dal 1905 che iniziano i lavori per proteggere le prime strutture turistiche e per creare una passeggiata a mare che fosse "il salotto buono" dove ricevere gli ospiti: è proprio in quel primo decennio del nuovo secolo che il prestigioso turismo internazionale, di cui Rapallo è già meta, conosce il suo grande sviluppo, con l’inaugurazione di nuovi grandi alberghi di lusso, talvolta ricavati da antiche dimore, talvolta da costruzioni preesistenti, oppure edificati ex novo ricorrendo ai moduli stilistici in voga allora, dal Revival (neorinascimento, neomanierismo, neogotico) al déco, al liberty.

Del 1926 è il collegamento del nuovo lungomare col ponte che, in asse con l’attuale Piazza Garibaldi, traversava il torrente Fossato di Monti per giungere, sulla sponda sinistra, fuori dal perimetro dell’antico Borgo murato, nei pressi del castello; soltanto intorno agli anni Cinquanta verrà coperta la foce del torrente, creando Piazza Pastene, più nota col nome di Piazza del Polipo, raffigurato nella fontana.

Ai nostri giorni, durante la stagione estiva, la presenza degli stabilimenti balneari non permette di comprendere immediatamente la continuità progettuale fra Lungomare Vittorio Veneto, su cui si affacciano i numerosi bar e ristoranti, e V.le Cavalieri di Vittorio Veneto che racchiude, verso Via Colombo, l’area dei giardini Giuseppe Verdi.

Già alla metà dell’Ottocento il Comune aveva iniziato ad interessarsi della foce del Boate, ottenendo dal demanio l’autorizzazione alla costruzione di un cantiere navale che avrebbe dovuto espandersi con il contemporaneo arrivo della ferrovia; degli stessi anni è l’acquisto delle Piane della Madonna da parte del Comune che nel 1899 rivenderà l’area, sulla quale saranno costruite le palazzine liberty di Via Gramsci (allora via Delle Palme) che ospiteranno alcuni alberghi.
Pertanto sarà colmata, anche con la terra di riporto risultante dai lavori di sistemazione del
Boate, la zona antistante la porta delle Saline, creando Piazza IV novembre, nei pressi della quale inizia il nostro itinerario.

Verso la foce del Boate, la strada si apre in una piazza, la Rotonda G. Marconi, dove campeggia il monumento a Cristoforo Colombo, eretto nel 1914 grazie ai fondi raccolti da un comitato espressamente creato nel 1909 fra i Rapallesi emigrati in America, molti dei quali erano tornati in Patria.

Commissionata all’artista italo-argentino Arturo Dresco, è composto da alcune figure allegoriche poste su un basamento di granito rosso di Baveno: Nettuno col tridente che vuoi rappresentare l’ignoranza che domina il mondo, la Prigionia incatenata, la Fede che tende la mano protettrice verso l’eroe, la Storia che annoto la grande impresa sul suo libro. Colombo, con la mano destra levata che indica la direzione verso cui si trovano le Americhe, è uno stereotipo piuttosto diffuso nei monumenti a cavallo fra i due secoli.
Ad esempio, un precedente è a
Santa Margherita Ligure, opera ottocentesca del celebre O. Tabacchi; un altro è a Cicagna in Valfontanabuona.

Nei giardini dedicati a G. Verdi, dove accanto alla sede della lega Amici del mare stazionano le giostre per i più piccini, vi sono alcuni busti di bronzo: dedicato ai carristi è il monumento di F.Ratti inaugurato nel maggio del 1983; del 1898 è quello di Garibaldi, un’erma che reca alla base quattro scudetti con incisi i nomi di località che appartengono alla storia garibaldina: Mentana, Digione, Palermo e Montevideo.

Procedendo verso il centro, s’incontra il monumento ai Caduti di tutte le guerre, opera di Sandro Cerchi, collocato nel 1962 in sostituzione di uno precedente di Giacinto Pasciuti (1921), fuso durante la Seconda Guerra Mondiale per fornire "cannoni alla Patria", della cui imponente bellezza sono testimoni alcune fotografie.

Di fronte, si trova l’edificio del Grand’ Hotel Savoia, costruito nel 1899 e collegato al preesistente Hotel Rosa Bianca che era uno dei primi alberghi funzionanti fra il 1880 ed il 1900; demolito per metà dal Boate nella terribile alluvione del 1915, ha perso il primitivo aspetto che lo allineava artisticamente alle palazzine liberty di Via Gramsci, allora quasi tutte affrescate con gioiosi festoni floreali, I proprietari dell’albergo, i fratelli Cuba, costruirono lo chalet Nino: posto di fronte all’hotel, si affiancava nel 1900 al preesistente Chalet Saline, stabilimento balneare e sala estiva per concerti e danze.
Era stato costruito nel 1885 da Cipriano Cuneo il quale, neI 1892 lo ristrutturò in stile moresco, su progetto deIl’arch. Federico Cuneo.

Questi edifici non esistono più, ma permettono di comprendere come doveva essere Rapallo ai suoi esordi sulla scena del turismo.

Ma torniamo ai giorni nostri. Sul lungomare, vi sono numerosi edifici in stile che, in molti casi, ospitano ancora i vecchi grandi alberghi, indubbiamente adeguati ai tempi. In piazzetta Bertarelli l’edificio a destra, spalle al mare, conserva una decorazione liberty a festoni floreali e soggetti allegorici.

Alcuni edifici invece conservano ancora l’aspetto tradizionale della casa ligure, specie in p.zza Martiri della Libertà dove neI 1929 fu inaugurato il Chiosco della Musica, costruito grazie ad una sottoscrizione degli emigrati Rapallesi in Sudamerica e progettato dal geom. Luigi Devoto. Verdi, Rossini, Beethoven, Bellini, Boito, Gluck, Wagner, Meyber, Palestrina, Mozart, Auber e Berlioz, connotati anche con le date di nascita e morte, sono stati rappresentati nella cupola dal pittore Giovanni Grifo.

Sulla facciata del palazzo retrostante vi è un affresco di S.Erasmo voluto dalla omonima corporazione che ci ricorda che qui, prima della costruzione del chiosco, s’insinuava il mare, chiuso a levante dal trecentesco palazzo Assereto - Lomellino poi Machiavello.

Dietro all’antico palazzo caratterizzato dalle tradizionali bande bianche e nere, c’è Vico dei Fondaci, dove gli antichi portici ci riportano all’atmosfera medievale del vecchio borgo; in Vico della Corte, sul fianco dell’edificio che ospita il posto pubblico telefonico, una lapide ricorda che neI 1932 fu demolita la casa della Corte Pretorio (XII sec.) che era stata sede della Podesteria e del Capitanato.

Più avanti si giunge a Piazzetta Est dove si trovano due memorie che ricordano il soggiorno di altrettanti personaggi famosi.

Sulla parete del palazzo trecentesco, una lapide posta neI 1965 ci ricorda che Jean Sibelius aveva soggiornato qui, nell’allora Hotel Suisse dove aveva composto la Seconda Sinfonia op.43.
Sul lato opposto della piazza, quella posta nel 1981 ricorda invece il soggiorno di Friedrich Nietzsche; nel 1882, nella Locanda della Posta poi Hotel Ristorante Rapallo et de la Poste, egli compose la prima parte di "Così parlò Zarathustra", com’ebbe a dichiarare in un suo scritto.

Siamo ormai nei pressi del torrente S.Francesco o Fossato di Monti che chiudeva ad est il Borgo medievale, oltre il quale si erge il castello.

Sulla piazza, caratterizzata dalla fontana del Polipo di Italo Primi, prospetto un palazzo curiosamente affrescato con protomi leonine; il palazzo della farmacia, con colori tenui riportati alla luce da un restauro attento, ripropongono una decorazione effettuata coi "colori architettonici" di Rapallo.

Itinerario n° 3: A est del borgo

Questo itinerario inizia dal castello ed interessa la zona che si estende oltre il Fossato di Monti o Torrente S.Francesco e che si è sviluppata intorno alla strada per Chiavari.

Su Via Milite Ignoto prospetto un grande edificio rosa, l’hotel Europa: è di origine settecentesca e fu edificato dagli Spinola che acquistarono nel XVIII sec. un vasto appezzamento di terreno e vi costruirono residenze per la villeggiatura.

Passato allo famiglia dei marchesi Serra, venne infine in possesso di Felice Casaccia che lo trasformò in albergo giusto in tempo per ospitarvi, nel 1870, Giuseppe Mazzini che vi soggiornò sotto mentite spoglie. Nel 1874 Angelo Prandoni, già proprietario dell’hotel Rapallo et de la Poste e di oltre strutture turistiche, lo trasformò radicalmente in un albergo di primo categoria, dotandolo di tutte le comodità moderne; imprenditore capace, attraverso una campagna pubblicitaria condotta in campo internazionale, seppe richiamare a Rapallo il grande turismo dell’epoca.

Sulla parete di Via Milite Ignoto vi sono tre lapidi: quello del 1892 ricorda il soggiorno di Giuseppe Mazzini; quelle del 1815 e del 1821, in latino, ricordano Pio VII e Vittorio Emanuele I, ospiti nella villa, e furono murate per desiderio del marchese Serra.

Dietro l’albergo, spicca la chiesa di S.Francesco, sull’omonima strada, con notevoli affreschi.

Tornati in Piazza Pastene, proseguendo per il Lungomare Castello, si giunge di fronte all’ex-monastero delle Clarisse, oggi teatro-auditorium; la strada prosegue verso i giardini dedicati ad Ezra Pound, o "delle rane", dove è possibile vedere due cannoni della fortezza di Punta Pagana, ancora ad avancarica.
Sulla piazza prospetta inoltre il
palazzo "della Stella" sorto nella proprietà Spinola ed appartenuto agli lnvrea, ai Giustiniani, ai Turno.
Prima di proseguire per
Via Avenaggi, una breve digressione per Via Zunino permette di vedere, al n° 4, il Palazzo Liberty "dei Giganti".

Tornati lungo il mare, sull’angolo dell’edificio fra Via Zunino e Via Avenaggi, vi è una graziosa edicoletta dedicata alla Madonna, così come al n° 17/A dove la Vergine è dentro una graziosa nicchia neogotica. AI n° 23, una lapide ricorda il soggiorno rapallese di Gherard Hauptmann, premio Nobel per la letteratura nel 1912.

Su Piazzetta S.Giovanni Bosco si affaccia la neogotica villa Riva, tutto merli e pinnacoli, che ospita le sedi dello Guardia di Finanza, dell’Associazione Marinai d’Italia e del Circolo subacqueo; da qui, piegando a sinistra, si può entrare nel parco Casale, fortemente voluto da Giovanni Maggio a cui è dedicato il viale che lo attraversa: la vasta area attrezzata include le ville Porticciolo e Tigullio, sede della biblioteca civica e del museo del pizzo al tombolo, che si trovano sulla destra del cammino qui suggerito.

Nel parco, la strada sale fra piante di ogni genere, sia mediterranee sia di provenienze esotiche come usava nei giardini ottocenteschi; sulla destra, sul muro in pietra coperto dal verde, una lapide di bronzo ricorda Giovanni Maggio che fu sindaco di Rapallo e presidente della Provincia.

Amministratore attivo ed instancabile, convinto dell’importanza, anche turistica, di dotare Rapallo di un’ampia area verde aperta alla fruizione del pubblico, nel 1940 concluse l’atto di acquisto di villa Porticciolo e del parco della Contessa Casale che, vent’anni prima, ne aveva già proposto l’acquisto al Comune.
Più avanti, sulla destra, si trova
villa Porticciolo che prende forse il nome dal piccolo porto presso la foce del torrente TuIa, protetto dalla punta "il Chioso" su cui si erge la costruzione; sulla sinistra, invece, c’è un’area attrezzata per i più piccoli, dove anche i cestini della carta sono a forma di animale: fra tritoni e panchine in cemento, chalet in legno, castelli e fantini western, in "compagnia" di Biancaneve coi nani, ranocchi e delfini, si possono ammirare un carrello da miniera e una locomotiva a vapore, veri "pezzi da museo".
Proseguendo ancona fra
alberi e canneti, si raggiunge villa Tigullio che vale la pena di visitare, anche solo nel suo giardino che, oltre ad essere una piccola oasi LIPU, offre uno stupendo panorama su Via Avenaggi e sul Golfo.

Uscendo dal parco di villa Tigullio ed imboccata Via Casale, si prosegue allontanandosi dal mare fino all’Aurelia; strada facendo, alzando gli occhi verso il monte in corrispondenza del n° 13 dove vi è un’altra deliziosa immagine scolpita della Vergine col Bambino, è possibile vedere da lontano, in alto, la statua della Madonna, opera del rapallese Agostino Pastene, posto sul piazzale della casa Auxilium delle Salesiane di Don Bosco.

Raggiunta la Via Aurelia e rientrando immediatamente nel parco, si può agevolmente raggiungere la chiesetta di S.Rocco, patrono del sestiere Seglio, passando per un breve vialetto che si trova sulla destra e di fronte al quale un’agevole scala porta aII’International Minigolf Miniaturgolf e tennis tavolo club.


Torno a Casa