Rapallo                         

La città é situata nel punto più interno del 
Golfo del Tigullio
, al riparo dai venti

 

 

Itinerari turistici 1-2-3

Itinerari turistici 4-5-6

Escursioni sui monti 1-2                      

Altri 3 itinerari di monte

Le Feste Patronali di Luglio

Il Castello

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Notizie tratte da pubblicazioni dell'APT
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scattata da me dal Molo principale del Porto

Mareggiata del 30 ottobre 2018
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Documentazione dei danni al porto e alla barche


Ambiente

Se si osserva il golfo del Tigullio dal mare, è facile constatare che la quasi totalità dei paesi è situata a mezza costa, su poggi: la maggioranza della popolazione risiedeva all’interno, almeno fino a quando la viabilità moderna non ha invertito questa tendenza.

In epoche storiche, la ragione di questa realtà è nelle esigenze dell’agricoltura che, in un territorio così difficile, non poteva che dare origine a nuclei abitativi sparsi, così come nella necessità di arroccarsi in posizioni elevate per difendersi dalle scorrerie dei pirati.
Sembra però che, fuori dagli ambienti specialistici, non si sia sufficientemente sottolineata l’influenza dell’orogenesi e del clima sui primi insediamenti e sull’uso del territorio, profondamente segnato dall’azione erosiva ed alluvionale delle acque dei torrenti e del mare.

La maggior parte dei paesi che si affacciano sulla costa sono situati ad una quota compresa fra i 100-200 m. s.l.m., su una terrazza orogenetica che ospita i primi insediamenti umani, con funzione strategica di difesa e controllo degli antichi itinerari.

La storia, e l’indagine archeologica, hanno confermato che questi siti hanno quasi sempre conservato nel tempo questa funzione e che la rete viaria, mulattiere e sentieri, ha conservato tracciati pressoché costanti fino all’età contemporanea.
Come sempre, la consuetudine e l’orografia hanno dettato le loro leggi, condizionando l’uso del territorio; ma soltanto nel
museo archeologico di Cicagna (Val Fontanabuona) appare spiegato, in termini comprensibili anche ai non addetti ai lavori, che i siti che oggi ci appaiono alti sulla valle erano sorti al limite delle acque del torrente che non si era ancora scavato l’attuale letto.

In ambito archeologico è dunque estremamente chiara la problematica delle glaciazioni e delle diverse fasi di alluvionamento o d’incisione che hanno formato le valli e condizionato le scelte umane.

Gli stessi torrenti hanno creato le piane alluvionali su cui sono sorti i centri costieri, nati come poli di attività economiche e commerciali; in essi tutta la rete viaria tradizionale trovava connessione con quella dei traffici marittimi, soprattutto in età romana, epoca che, dopo la creazione della via Aemilia Scauri (109 d.C.), ha segnato la creazione o lo spostamento sulla costa dei centri abitati.

L’innalzamento o l’abbassamento del livello del mare ha condizionato poi l’evoluzione stessa delle città costiere; è noto come gli antichi insediamenti fossero caratterizzati da un fronte di case che si affacciavano direttamente sulla spiaggia e come l’apporto alluvionale abbia talora sensibilmente variato la linea di costa (Chiavari, Sestri Levante).

Quanto a Rapallo, antichi insediamenti come Santa Maria del Campo, S.Tomaso, la stessa chiesa di S.Stefano erano stati edificati su poggi, al riparo dalle frequenti alluvioni e, anzi, alcuni studiosi hanno avanzato l’ipotesi di un centro costiero che, originato in epoca romana, si sia poi arroccato sulla collina di Cerisola.

Pensando alle fortune turistiche legate anche al clima favorevole, non si dimentichi che la vita del monastero di Valle Christi è segnata dalla insalubrità dei luoghi e che, per il pressante sviluppo urbanistico degli ultimi decenni, interi quartieri sono sorti in aree dove la fauna palustre e migratoria trovava rifugio e ristoro, fra gli ampi canneti che molti ricordano ancora.

Il fortuito ritrovamento di una tomba dell’età del ferro porterebbe a ipotizzare, come per Chiavari, insediamenti preistorici molto arretrati rispetto al mare, rendendo più immediatamente evidente la natura e la storia evolutiva del territorio, in attesa di approfondimenti scientificamente documentati.


Notizie storiche

Le antiche rotte mediterranee dei Fenici e dei Greci toccavano anche le coste del Golfo del Tigullio ed è per questo motivo che qualche studioso del passato ha dichiarato di poter ritenere Rapallo già esistente in quei tempi lontani (1535 a.C. secondo M. Vinzoni).

Queste affermazioni, non suffragate da alcuna testimonianza, sono semplici illazioni che non ci devono però far dimenticare che le coste, con le sue ampie insenature, hanno sempre offerto sicuro rifugio ai naviganti.

Le testimonianze più antiche della presenza umana sono, per Rapallo, i reperti di una tomba a cassetta, rinvenuta occasionalmente in località S.Anna nel 1911 e datata alla seconda età del ferro (VIV a.C.), quando le popolazioni tornarono a rioccupare i Castellari, insediamenti di crinale.

La nascita dell’insediamento costiero sarebbe da collocarsi all’età romana, epoca in cui fu organizzata la struttura urbana secondo il consueto schema del castrum, identificato dal Mazzino nella zona occidentale del borgo medievale.

L’antica dedicazione di alcune chiese a S.Pantaleo, martire di Nicomedia, e a S.Quirico, ambedue medici e venerati dai militari per la guarigione delle ferite e delle malattie, conferma il dominio dei Bizantini durante la guerra gotica; la presenza in altre chiese dell’ombrello rosso del SS.Sacramento, tipico del culto ambrosiano, testimonia invece che nel periodo dell’invasione longobarda i vescovi milanesi trovarono rifugio a Genova, da dove il clero poté organizzare il territorio attorno alle quattro pievi di Rapallo, Uscio, Recco e Camogli. Alla presenza longobarda riconduce invece la dedicazione a S.Michele Arcangelo, protettore degli Ariani, nella chiesa dell’omonima frazione di Rapallo.

Non sono molte le notizie di vita quotidiana relative a questi periodi storici, caratterizzati da una realtà sociale basata essenzialmente su un’economia agricola, arricchita da qualche commercio marittimo; bisogna attendere la ripresa di Genova, e la conseguente politica territoriale, per iniziare a delineare un panorama più consistente della vita della comunità rapallese.

Città di confine fra Genova e i possedimenti dei conti di Lavagna, fu ben presto coinvolta nelle vicende genovesi, a cominciare dalle lotte contro Pisa che ebbe come conseguenza un duro assalto ed un rovinoso incendio del borgo (1070).

Nel 1117 il potere amministrativo e giudiziario, fino ad allora gestito dai Conti di Lavagna, è nelle mani di tre consoli genovesi; personaggi originari di Rapallo, entrando a far parte attiva della vita della Repubblica, iniziano a segnare, coi loro nomi, la storia delle lotte di supremazia in cui Genova si trovò impegnata contro le rivali Pisa e Venezia.

Nel 1171 l’influenza politica di Rapallo si estende, fino a comprendere Portofino che era alle dipendenze politiche dell’Abbazia di S.Fruttuoso la quale conserva soltanto la giurisdizione religiosa.

La vita cittadina era però turbata dalle rivalità fra le fazioni, che sfociava in episodi sanguinosi, a cui più volte si tentò di porre rimedio attraverso tentativi di pacificazione che portarono anche alla costruzione, nel 1473, della Torre Civica, simbolo di una tranquillità agognata ma non raggiunta; la torre stessa fu in realtà causa di una vertenza nel 1530, poiché le campane suonavano solo per la morte degli appartenenti ad una fazione e non per quella dei loro oppositori.

Nel 1549 il pirata Dragut coi suoi compagni fu autore di una delle stragi e dei saccheggi più tremendi che Rapallo ricordi: donne, uomini e adolescenti furono tratti in schiavitù. Questo fatto fu all’origine della costruzione del castello, cui fecero seguito altre fortificazioni costiere che si andarono ad aggiungere alle torri d’avvistamento, da tempo costruite sui crinali.

Nel 1608 Rapallo diviene Capitanato e, resa indipendente da Chiavari, estende la sua giurisdizione da Portofino a Zoagli e, nell’entroterra, sulla Val Fontanabuona.
In questo secolo, seguendo una tendenza comune al territorio della Repubblica, le periferie dei centri abitati iniziano lentamente a popolarsi di palazzi signorili circondati da parchi, posti all’interno di proprietà terriere in cui tradizionalmente si esercita l’agricoltura, Il fenomeno, che non cessa nei secoli seguenti, dà origine a bellissime residenze di cui alcune, fortunatamente, sono giunte a noi quasi intatte, almeno negli esterni, grazie al loro riuso come alberghi di lusso o come strutture pubbliche: è il caso, ed esempio, dell’hotel Europa e del complesso delle ville Tigullio e Porticciolo.

La fine del Settecento apre un’epoca nuova: nuove strade, alcune già progettate dal Governo Rivoluzionario francese e portate a compimento dal Regno di Sardegna, cambieranno definitivamente il volto del paesaggio che si avvia verso lo sviluppo dell’epoca industriale, anche attraverso la ferrovia, che è presupposto dello sviluppo turistico di Rapallo.

Inizia così, ed è storia recente, quel fenomeno d’urbanizzazione che porta all’abbandono dell’entroterra e dei suoi tesori ed alla congestione della costa che accoglie le strutture ricettive e balneari.

Ma prima ancora, Rapallo conosce il grande turismo elitario, grazie alla capacità di abili imprenditori che impiantano, già alla fine del XIX secolo e ancor più nel primo decennio del Novecento, prestigiosissimi alberghi che richiamano il "bel mondo" di tutta Europa; artisti ed intellettuali vengono a godere delle bellezze naturali del golfo che porta anche il nome di Marconi, in memoria dei numerosi esperimenti sulle radiotrasmissioni che egli condusse dalle alture e dalle acque del Tigullio e, a Rapallo, dal monte Rosa.

La storia ha lasciato qui le sue ultime grandi tracce neI 1920 col Trattato di Rapallo, con cui furono siglati gli accordi sul confine italo-jugoslavo, e col convegno fra la Russia e la Germania del 1922.


Principali opere d’interesse artistico
citate negli itinerari proposti

Oratorio della SS.Trinità o dei Bianchi. Centro storico Itinerario 1

Chiesa di S.Stefano o Oratorio dei Neri e Torre Civica. Centro storico Itinerario 1

Basilica arcipresbiteriale dei SS. Gervasio e Protasio. Centro storico Itinerario 1

Municipio, già ospedale di S.Antonio. Centro storico Itinerario 1

Ospedale civile, già monastero di S.Agostino. Centro storico Itinerario 1

Stazione ferroviaria. Centro storico Itinerario 1

Castello. Lungomare Ad est del Borgo Itinerario 3

Chiesa di S.Francesco. Ad est del Borgo Itinerario 2

Teatro Auditoriurn delle Clarisse. Ad est del Borgo Itinerario 2

Villa Porticciolo. Ad est del Borgo Itinerario 2

Villa Tigullio, biblioteca civica e museo del Pizzo al Tombolo. Ad est del Borgo Itinerario 2

Oratorio di S. Rocco. Ad est del Borgo Itinerario 2

Santuario della Madonna di Montallegro. Sulle via della fede Itinerario 4

Ruderi del Monastero di Valle Christi. Verso Ruta Itinerario 5

Ruderi di S.Tomaso. Verso Ruta Da S.Maria del Campo a Caravaggio Itinerario 5

Chiesa Parrocchiale di S. Michele di Pagana. Dalle Saline o S.Michele Itinerario 6


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