Rapallo

Itinerari Turistici 4-5-6

 

Itinerario n° 4
Sulla via della fede. Al Santuario di N. S. di Montallegro

Nelle righe relative al santuario ed alla viabilità storica si è fatto cenno all’importanza della strada che vi passava accanto; molte erano le mulattiere che salivano dalle località costiere fino a questo percorso di crinale.

Alcune di queste sono ancora percorribili dagli amanti delle passeggiate sui monti, spesso impegnative e faticose; inoltre, c’è chi vi sale a piedi in pellegrinaggio ed anzi, annualmente, se ne svolge uno collettivo proprio in occasione delle festività di luglio (Giorni 1,2,3), con partenza nelle primissime ore del mattino.Per i turisti un po’ pigri o frettolosi, c’è l’autobus o, meglio ancora la funivia

Partendo da Via Milite Ignoto (posteggio di Piazza del Polipo), si può intraprendere il cammino a piedi da salita Serena; sottopassando la ferrovia, invece, si imbocco Via Maggiocco e, superata lo villa che ospita l’Istituto delle Suore della Madonna di Montallegro (n° 12), si arriva di fronte ad un bel portale barocco sormontato da uno stemma che racchiude il monogramma di Cristo. Piegando o destra, si giunge al piazzale della funivia accanto al quale, a destra, inizia la Salita al Pellegrino, che conduce a Montallegro.

La funivia è stata inaugurata nel 1934, dopo circa quattro anni di lavori; a quei tempi era un’opera di grande pregio tecnologico, coprendo un dislivello di circa 600 metri con poche tratte e in un tempo inferiore ai dieci minuti.
La stazione, opera del Razionalismo, si propone con le sue forme semplici ed arrotondate e con un intonaco colorato che riconduce quest’architettura moderna in seno alla tradizione locale.
Ammodernata negli anni settanta e rimasta in seguito chiuso per difficoltà di gestione, è oggi affidata ad una società privata che ne garantisce il funzionamento e la manutenzione; il percorso, di 2390 metri, è coperto in soli sei minuti e mezzo e si svolge seguendo il crinale che separa le
valli del Tuja e del Fossato di Monti, offrendo un primo interessante panorama su Rapallo e su tutto il golfo, fino a Portofino.
All’arrivo, dove vi è un bar, occorre salire la scala per recarsi al piazzale delle corriere ed intraprendere l’ascesa al
Santuario (vedere statua all'interno).
AI ritorno si può scendere utilizzando l’autobus che passa dallo frazione
S. Maurizio di Monti, la cui parrocchiale conserva un pregevole quadro della Madonna di Bernarda Strozzi, opera di recentissimo restauro (chiesa aperta alle visite dalle 17 alle 18); oppure si può percorrere la strada pedonale che costeggia la funivia.

Lungo questo itinerario, comune alla parte terminale della Escursione n° 2, della durata di circa un’ora e mezza con un dislivello di circa 600 metri (segnavia: due crocette rosse), si incontrano alcune cappelle: quella di S.Gerolamo, inserita in una villa settecentesca recentemente ristrutturata e presso lo quale una deviazione riporta allo stazione di partenza della funivia (salita al Pellegrino); quella di Antonio Figari, benemerito del Santuario, morto in questo luogo mentre saliva (1881); quella dei SS. Andrea e Bartolomeo che, dedicata anche a S.Maria, faceva parte di un progetto mai realizzato che prevedeva la costruzione di sei cappelle lungo la mulattiera; eretta nel 1607, conserva la forma delle cappelle per i pellegrini, consistente in un edificio sacro preceduto da un portico.

In questo punto s’incontra la carrozzabile, ignorando la quale si giunge nei pressi della chiesa di S.Francesco e dell'Auditorium delle Clarisse.

Itinerario n° 5 : Verso Ruta

Nei pressi della Basilica esisteva la Porta degli Orti che si apriva sulla strada verso S.Anna e S.Maria del Campo per giungere, attraverso il valico di Ruta, fino a Genova.

Alcune torri, di cui restano la Fiesca e del Menegotto, sorvegliavano dall’alto questa strada che si inoltrava fra orti, acquitrini, canneti e case sparse.
L’area è oggi fittamente edificata, frutto delle espansioni edilizie del secondo dopoguerra; pertanto si consiglia di prendere l’autobus dalla
stazione delle corriere per arrivare a S.Anna (frequenza 20 min. linee 1 e 2) ed a S.Maria del Campo (frequenza 40 min. - in alternativa: linea per Ruta).
In autobus si può comodamente osservare il recinto del Campo sportivo dedicato al calciatore rapallese Umberto Macera, morto in Albania nel 1940 e, subito dopo, la
ciminiera della S.A.L.E.M., stabilimento chiuso nel 1960.

Ripreso l’autobus per S.Maria del Campo, si scende in località Ponte Nuovo da dove, con una breve passeggiata accanto al campo da golf, si giunge ai ruderi del monastero cistercense di Valle Christi; poco più avanti però è possibile una digressione per vedere i ruderi di S.Tomaso, in Via S. Tomaso, opportunamente segnalata da un cartello turistico.

Itinerario n° 6: Dalle Saline o San Michele

Uscendo dalla porta delle Saline, si giunge in Piazza IV novembre ed ai giardini Giuseppe Verdi, dove s’incontrano il monumento ai Caduti, a Garibaldi, ai Carristi ed a Cristoforo Colombo descritti nell’itinerario Lungomare (n° 2).

Nei pressi di quest’ultimo monumento si trova il ponte pedonale sul Boate, costruito alquanto elevato sulla strada perché non si ripetesse la tragica esperienza del 1915: l’alluvione di quell’anno divelse il ponte di cemento armato edificato da poco. Nel 1919 fu costituito il Consorzio Idraulico, tuttora esistente, al fine di provvedere alla sorveglianza delle acque ed alla costruzione degli argini, fin da dove inizia il Boate, cioè dalla confluenza dei torrenti S.Maria e S.Pietro nei pressi della località S.Anna.
Varcato il ponte, si incontra la
strada che conduce al Porto Turistico Internazionale "Carlo Riva" che, inaugurato nel 1975, ospita fino a 400 imbarcazioni.

Chi, con una breve digressione, desiderasse inoltrarsi nell’area portuale, potrebbe vedervi il porto pubblico, gli uffici della Capitaneria, il centro commerciale ed il Circolo Nautico, superati i quali, sull’ultimo molo, si può osservare il panorama di Rapallo dal mare, abbracciando con Io sguardo le montagne che la circondano, dal Monte Zuccarello e Montallegro fino al Manico del Lume ed al monte Orsena (Caravaggio).

Sui porto prospetto inoltre villa Thea, dietro cui si scorgono gli affreschi dipinti nella cornice sottotetto delI’Excelsior Hotel.
Tornati indietro, si prosegue nei
giardini dei Partigiani, recentemente riordinati, che si affacciano su Via Colombo dove, nell’edificio n° 64, si trovava il laboratorio delle Manifatture Zennaro (vedi Museo del Pizzo al Tombolo) e più indietro, al n° 34, una lapide ricorda il soggiorno del poeta irlandese William B.Yeats che visse a Rapallo fra il 1928 ed il 1 930.
Più lontana, all’incrocio con
l’Aurelia, si scorge la mole della Saint George Church, chiesa anglicana sconsacrata, costruita nel 1902 quando la presenza degli inglesi era particolarmente numerosa; quindi, il ponte romanico "di Annibale".
Nella vicina
Via Macera c’è ancora l’ex chiesa evangelica, costruita per la comunità tedesca nel 1909.

Proseguendo verso S.Michele di Pagana, si trovano una porzione del muro antisbarco e il monumento ai Partigiani, una stele con targhe di bronzo arricchite dai bassorilievi dello scultore e pittore Nicola Neonato: su quello verso il porto, entro una scena che rievoca le fucilazioni con l’ufficiale che ha già sparato il colpo di grazia, ci sono i nomi di 20 partigiani fucilati a Rapallo, fra cui 6 contro il vicino muro. Sull’altro lato, è riprodotta il testo in italiano ed in tedesco della resa dei Tedeschi a Genova, commentato dalle soprastanti immagini.

Qui vicino si trova la fermata dell’autobus per proseguire fino al centro di San Michele di Pagana, ma bastano pochi minuti per arrivarvi a piedi.
Di fronte ai giardini, in
Via Colombo, si può vedere una bella palazzina con torretta, arricchita da festoni floreali, a cui fanno seguito molte altre ville costruite, nella maggioranza, fra Ottocento e Novecento, ai tempi d’oro del turismo internazionale.
In particolare s’incontrano nuovamente
villa Thea, l’Hotel Excelsior con la dependance che la fronteggia: l’albergo fu uno delle prime prestigiose strutture ricettive del golfo, aperto nel 1901 col nome Kursaal Rapallo sugli scogli di "Ciappadea" con sale da gioco, ballo, lettura.
Nel 1908 fu ampliato verso monte col
New Casinò Hotel che è il grande edificio alla destra, progettato dall’architetto svizzero Verry.
Più avanti, sulla sinistra, s’incontra
villa Bruzzo, già Lagomaggiore, eretta sul promontorio che chiude ad est l’insenatura di S.Michele di Pagana; la vista si apre nuovamente sul mare, sopra una spiaggetta pubblica, in un punto panoramicamente incantevole.

Dalla parte opposta della strada, una lapide ricorda che negli anni 1951-52 la poetessa cilena Gabriela Mistral, premio Nobel del 1945 per la letteratura, abitò nella villetta bianca che sovrasta la strada (n° 54).

Di fronte a villa La fiorita, n° 60, alcune panchine permettono di sostare comodamente ad ammirare il mare che s’insinua entro le insenature di Pomaro, attraversata dalla strada, e Travello (Trelo) dove, sopra il Parco delle Rimembranze, spicca il campanile della parrocchiale che dà il nome al borgo il quale comprende anche la successiva insenatura di Prelo.

Durante la stagione estiva, S.Michele si trasforma in un frequentatissimo centro balneare mentre, in inverno, assume l’aspetto di un tranquillo paese sul mare, anche se molti sono i frequentatori invernali, specialmente nelle belle giornate di sole.
Lo sviluppo turistico ha dunque lasciato le sue tracce anche qui, ma all’ingresso del paese vi sono alcune abitazioni sulla spiaggia che rimandano ai tempi antichi, quando le case avevano il
portico che si apriva sul mare.

Sbucati sulla strada, si incontra un bivio per Via Travello, la pedonale che porta al mare, dove si trova una edicola dedicata alla Madonna di Montallegro, rappresentata entro la nicchia, ed ai Santi Michele e Orsola, effigiati nei due bassorilievi laterali.

La strada sale, permettendo di osservare, da una quota più elevata, le facciate affrescate di Via Travello e quindi il fianco sinistro della parrocchiale, il suo bel campanile e i palazzi di Via B. Morello, strada che si imbocco dopo essere arrivati in un piazzaletto sul quale prospettano tre porta/i barocchi.
Sono questi una testimonianza del percorso precedente l’allargamento della strada che ha portato alla demolizione di altri
ingressi altrettanto belli; il portale di destra è parzialmente interrato ma è stato allestito come fosse una nicchia per accogliere una vera da pozzo (?) ed una protome leonina. In alto, una Madonna della Misericordia tende ancora le sue braccia materne. La strada antistante inquadra la facciata della chiesa parrocchiale.

Chi volesse, può proseguire per Via San Michele, strada trafficatissima ed in parte senza marciapiede, fino al confine con Santa Margherita, per vedere l’ingresso di villa Spinola, già Orero, proprietà dei Cavalieri di Malta, che ha un bellissimo parco entro il quale si trova il Castello di Punta Pagana.

Più avanti, il confine fra i due comuni corre lungo la strada fino a comprendere la villa Spinola "del Trattato"; costruita in stile neogotico dal Marchese Ugo nel 1915, ospitò i fuggiaschi Duchi di Russia, i Sovrani d’Italia e il Congresso italo-jugoslavo che si concluse con la firma del Trattato di Rapallo. Si ritorna indietro fino a Via Brigida Morello.

Dal sagrato, si può scendere verso il mare, scegliendo il percorso più breve a sinistra o quello a destra che porta nella baia di Prelo, sulla quale si affaccia, nascosta dal verde, villa Spinola, il cui ingresso principale si trova sulla strada al confine fra Rapallo e Santa Margherita.

La bella passeggiata a mare ci riporta a Travello, spiaggia attrezzata con servizi igienici ed un bar stagionale; qui si trova il Parco delle Rimembranze in cui gli alberi sono dedicati ai caduti della Grande Guerra.

Nei vialetti che conducono al cimitero, vi sono un altare eretto nell’epoca fascista, una lapide scolpita da U. Matteoni in memoria dei caduti della "V guerra d’Indipendenza", una lapide in memoria di Mina Steiner, comandante partigiano morto nel lager di Ebensee, ed alcune panchine in pietra. Il viale principale conduce al cimitero frazionale.
Nel
Cimitero monumentale è racchiusa una torre di avvistamento, posta sul fondo del recinto, nei pressi di alcune tombe arricchite da bellissime sculture simboliste con angeli e, fra esse, quella di Antonio Figari, morto mentre saliva al Santuario (v. itinerario n° 4).
Accanto, sulla sinistra, all’ingresso di una
cappella privata, una statua di donna anziana richiama le belle sculture del Realismo presenti nel cimitero di Staglieno; pochi sanno che questo piccolo cimitero è stato citato su alcune guide internazionali.

La torre di avvistamento è stata eretta nel 1562-63, sullo stesso crinale della chiesa, a controllo delle due insenature; restò a lungo abbandonata perché le popolazioni delle frazioni non si accordavano sulla divisione delle mansioni e degli oneri per il governo della torre, destando non poche preoccupazioni perché poteva essere facilmente presa dagli "infedeli" e utilizzata a danno delle terre circostanti. Dal 1989 è di proprietà del F.A.I. che ne ha curato un attento restauro.


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