Museo Virtuale

Lo scultore Alessandro Gilardi e gli artisti del legno dalla Valsesia alla Savoia
 
Convegno organizzato dalla Società Valsesiana di Cultura 
e il Comune di Campertogno

 

Copertura STAMPA:

Corriere Valsesiano  12 - 3
Notizia Oggi  1 - 2
La Stampa
Le Dauphiné libéré

 
Atti del convegno 
7 ottobre 2006
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 "ARTE
"
.

Progetti

Esistono numerosi disegni relativi ai progetti delle opere del 
laboratorio di Alessandro Gilardi e del fratello Francois in Savoia.

Oggi si trovano presso l'Archivio di Stato di Varallo

Foto primo elenco Foto secondo elenco Foto dei 5 più belli

Regione

 

Località

Valsesia

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Campertogno + Frasso + Piode + Parpolla + Micciolo + Scopello + Varallo

Savoia

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Aiton + Bourgneuf + Entraigue + Hautecour-Breuil + Les Brevieres + Montpascal + Saint Jean + Vuiz en Sallaz

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Cevins + Le Freney + Mercury

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Mont Sapey + Montpascal + Peisey
La chiesa di san Bartolomeo a Mont Sapey custodisce anche un dipinto di PierCelestino Gilardi del 1875

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Saint Nicolas La Chapelle + Saint Etienne de Cuines + Villard Leger

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Annecy

Valle d'Aosta

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Notizie e Fonti

Mappa con l'ubicazione delle opere

Antagnod

Parrocchia di San Martino www.chiesacattolica.it
Consacrato il 29 maggio 1716, costr
uito in legno intagliato, dipinto e dorato, arricchito da numerose statue (XV-XVIII secc.), è di gran lunga il più imponente altare barocco della Valle.
La fascia intermedia, la più antica e preziosa, risale al XVII sec. Nelle nicchie accoglie cinque statue del XV­XVI sec.: la Madonna con il Bambino al centro, in parte nascosta dalla statua di san Martino a cavallo, alla sommità dell'arco centrale; da sinistra san Martino in vesti pontificali, sant'Anna, san Giacomo in abiti da pellegrino, san Grato (vescovo di Aosta nel V sec. patrono della diocesi) con la testa del Battista in mano. La fascia inferiore (opera, insieme con quella superiore, degli scultori valsesiani G. Gilardi e G. P. Minaldi, tra il 1708 e il 1713), oltre al tabernacolo ottocentesco, accoglie le statue delle sante Margherita, Caterina, Barbara e Maria Maddalena, tra le quali è scolpita una gloria di angeli. Sulle nicchie, in bassorilievo, i dottori della chiesa; al di sotto, l'Annunciazione, la Visitazione, la Nascita di Gesù e la Presentazione al Tempio. La fascia superiore comprende al centro la statua di san Giovanni Battista, tra santa Lucia e santa Agnese; ai lati san Pietro e san Paolo, l'angelo custode e l'arcangelo Gabriele. A coronamento dell'altare, in una gloria di ang
eli e di raggi, è rappresentata la SS. Trinità

  Champorcher

Chiesa di San Nicola www.valledichamporcher.it
L
a chiesa parrocchiale di San Nicola a Champorcher è il risultato della ricostruzione della precedente chiesa (risalente al 1532 e costruita probabilmente ancora su una chiesa più antica), effettuata nel 1728 dall’architetto valsesiano Jean Fer (o Ferro) e delle successive aggiunte e trasformazioni: la realizzazione dell’altare maggiore del 1741 (opera anche questa di un artista della Valsesia, Giovanni Battista Gilardi) e degli altari laterali (tre dei quali realizzati da un artigiano della Val d’Ayas, Claude-Maurice Freydoz) tra il 1864 e il 1868, contemporaneamente alla realizzazione delle due navate. La chiesa originaria, risalente presumibilmente al XIV secolo, pare coincidesse, almeno nella parte del coro, con la cappella del castello dei Bard. Gli altari, in stile barocco, realizzati in legno intagliato, dipinto e parzialmente dorato, sono muniti di statue di santi, tra cui spicca, al centro dell’altare maggiore, quella di San Nicola, patrono della parrocchia; attorno alle nicchie dei santi, trovano posto numerose colonne tortili e statue di angioletti. In fondo alla chiesa, nella navata sinistra, è stato allestito un museo parrocchiale con le statue prelevate dalle cappelle frazionali per salvarle dai numerosi furti che nei decenni passati hanno notevolmente ridotto il patrimonio artistico e sacro della parrocchia.

  Gaby

Chiesa di San Michele Arcangelo www.aiatmonterosawalser.it
La Chiesa è stata costruita nel 1824, al posto dell'antica cappella che è stata demolita. Al suo interno si possono ammirare due pregevoli altari laterali barocchi, uno dei quali, dedicato a S. Antonio, risale al 1748. È opera del Maestro valsesiano Gilardi e proviene dalla primitiva cappella. L'altare maggiore è sormontato da un imponente baldacchino barocco in legno, unico esempio in Valle d'Aosta, opera dello scultore Carlo del Ponte. Sul portale è ancora possibile leggere "Dom 1786 erecta in parochia-1824 constructa, 1829 consecrata", le date che riassumono la sua storia.

  Hone

Parrocchia di San Giorgio www.chiesacattolica.it
L'interno della chiesa si presenta a tre navate, coperte da volte a vela. La decorazione pittorica, dovuta ai fratelli Artari di Verrès, fu rinnovata negli anni 1960-61 dal pittore Nino Pirlato, che provvide anche al restauro e alla ridoratura degli altari. L’altare maggiore, consacrato nel 1722, è caratterizzato dal contrasto del colore verde dello sfondo con la doratura dei fregi e delle colonne tortili, percorse da tralci e fogliami. La parte centrale, sovrastante la mensa, presenta, disposti su tre livelli sovrapposti, altrettanti bassorilievi dipinti, affiancati da coppie di statuette di santi: dal basso verso l'alto, troviamo raffigurati il combattimento di san Giorgio contro il drago, l'Assunzione della Vergine, il Padre Eterno benedicente. L’altare è probabilmente opera degli artisti valsesiani Gilardi. A Giovanni, Giovanni Battista e Giacomo Antonio Gilardi sono attribuiti un ampliamento dell'altare e la decorazione della poutre de gloire col monumentale Crocifisso, eseguiti nel 1742.

L'altare coram populo, installato nel 1967, in conformità alle norme emanate dal Concilio Vaticano II, è opera dell'artista Moroder di Ortisei. Dei due altari laterali, quello della navata destra, dedicato a sant'Antonio abate, è stato realizzato nello stesso periodo e dagli stessi autori dell'altare maggiore. L'altare della navata sinistra è dedicato alla Vergine del Rosario, che compare nella nicchia centrale attorniata da quindici formelle tonde con i bassorilievi dei Misteri. Quest'altare (1835) appartiene a una fase importante di abbellimento della chiesa, commissionata allo scultore Giacomo Baldarelli, cui si deve, oltre all'opera predetta, il pulpito ottagonale di noce – sui pannelli è raffigurata la leggenda di san Giorgio, sul dossale il Buon Pastore – (1837), la porta a bussola d'ingresso e la tribuna per la cantoria, sulla cui balaustra sono le immagini degli Apostoli, con al centro l'allegoria della Religione. Queste ultime due opere, iniziate nel 1841 dal Baldarelli, furono ultimate nel 1844 per mano dello scultore Giacomo Molino. Accanto all'ingresso, sul lato sinistro, si trova il fonte battesimale, opera dei fratelli Del Ponte. Sullo sportello è raffigurato il Battesimo di Gesù.

  Issime

Parrocchia di San Giacomo www.chiesacattolica.it
Altare maggiore.
È soltanto con la costruzione dell'altare che irrompe il gusto caratteristico dell'epoca. Realizzato tra il 1698 e il 1700 dai fratelli valsesiani Giovanni e Giuseppe Gilardi di Compertogno, è l’opera più importante della chiesa e uno dei più pregevoli monumenti barocchi presenti in Valle d'Aosta. Sembra voler riprodurre una facciata di cattedrale gotica. Per eleganza di forme, armonia di linee, perfezione di intaglio, ricchezza di ornato, non ha nulla da invidiare alle opere prodotte da più noti artisti del barocco tedesco. Realizzato in legno di abete nelle parti di falegnameria e in pino cembro nelle parti scolpite, è ornato da ben 182 statue. È stato dorato e laccato tra il 1700 e il 1709. Coeva all'altare e attribuita agli stessi artisti è la trave dell'arco trionfale (poutre de gloire), all'ingresso del coro. È sormontato dal Crocifisso; ai piedi della croce è inginocchiata la Maddalena, ai lati la Madonna Addolorata e S.Giovanni. Sotto, due angeli sostengono un cartiglio con la scritta: Ecce quomodo amabat (Ecco come amava).

  Lillianes

Chiesa parrocchiale di San Rocco www.comune.lillianes.ao.it
Per l' aspetto architettonico è di particolare interesse la
prima chiesa parrocchiale, costruita su una antica cappella del 1490, fu consacrata dal vescovo di Aosta Luigi Martini il 17 luglio 1614. Aveva forma rettangolare, a una sola navata, con una superficie di circa 70 mq, con l' altare rivolto ad est, verso il paese. Quasi contemporaneamente iniziò la costruzione del campanile, terminato nel 1617. Nel corso degli anni successivi vi furono parecchi lavori di manutenzione con l' ultimo importante intervento dopo il terremoto del 18 giugno 1968 quando le lancette si fermarono alle ore 7 e minuti 28 del mattino. Il campanile che oggi ancora ammiriamo è quello originale, con la parte in muratura alta circa 11 metri, sormontata dalla freccia ottagonale e 4 piccoli pinnacoli. Alla base del campanile, fin dall' inizio della istituzione della parrocchia, venne costruita una "crotte" con funzione di sacrestia; la si chiamò "le secret".
Con il passare degli anni la chiesa risultava piccola e, nel 1723, si decise la costruzione di una nuova. Il reperimento dei fondi prima e la costruzione poi durarono parecchi anni. La nuova chiesa venne consacrata 14 maggio 1755 dal vescovo Pier Francesco de Sales. Particolare attenzione merita l' altare maggiore, vero capolavoro di scultura in stile barocco, realizzato dallo scultore J.B. Gilardi e figlio Giuseppe, di Campertogno, in Valsesia, tra il 1763 e il 1770. Oltre all' altare maggiore nella chiesa vi sono 4 altari laterali, dei quali tre erano già presenti nella chiesa antica, mentre il quarto, dedicato alle anime del purgatorio, venne costruito con la chiesa nuova. Entrando in chiesa e guardando l' altare maggiore, troviamo sulla sinistra l' altare delle "Anime del Purgatorio" e quello di "Nostra Signora di Pietà" o "dei Sette Dolori", mentre sulla destra, troviamo l' altare di "San Giuseppe e Sant' Erasmo" e quello di Nostra Signora del Rosario".

Gli stessi scultori Gilardi eseguirono altre opere all' interno della chiesa, in particolare: la balaustra del coro, "in legno intagliato, con ventuno colonnine e quattro mezze colonnine e tre putti sorreggenti capitelli", e il pulpito, "in noce, con nei pannelli cinque statue in legno intagliato: S. Rocco ed i quattro Evangelisti, in nicchie, divise da fregi e fiori, sormontati da cherubini. Attorno al baldacchino drappeggi con mazzi di fiori e, sopra, tra nubi e raggi, le Tavole della Legge".

  Morgex

Parrocchia di Santa Maria Assunta www.chiesacattolica.it
In fondo alla navata destra è collocato l'altare di Vuillerme de Léaval: in origine dedicato alla Ss. Trinità e agli apostoli Filippo e Giacomo, cambiò titolo in occasione del riconoscimento ufficiale del culto del beato (1877). Era stato rifatto completamente nel 1771 ad opera del valsesiano Giovanni Battista Gilardi. La tela fu dipinta nel 1877 dai fratelli Artari di Verrès.

  Altri luoghi

(Foto non disponibili)

Challant-st Victor. Parrocchia di Saint Victor www.chiesacattolica.it
L’altare maggiore presenta una bella tela seicentesca con l'Assunta; quello dello Spirito Santo lo splendido gruppo scultoreo della Vergine con gli Apostoli; quello del Rosario le statue dell'Annunciazione e la tela, con stemma dei Masu, della Vergine del Rosario con san Domenico e santa Caterina da Siena; quello di san Rocco fu trasportato nella chiesa nel 1787 dalla cappella in rovina risalente al 1631; quello di sant’Antonio abate è opera, nel 1740, dello scultore Giovanni Gilardi.

Chambave. Parrocchia di San Lorenzo www.chiesacattolica.it
La chiesa possiede al suo interno i seguenti altari: a sinistra, l'altare dei santi Nicola e Maria Maddalena e della SS. Trinità (detto di S. Antonio da Padova); l'altare dei santi Antonio abate e Giuseppe; a destra, quello dei santi Rocco e Sebastiano (detto di S. Teresa del Bambino Gesù) e quello della Vergine del Rosario.Questi altari, di buona fattura, sono opera principalmente degli scultori valsesiani Boso e Gilardi (fine secolo XVIII). Quelli del Rosario e dei santi Rocco e Sebastiano sono adorni di due preziose tele, datate 1623, del celebre Vincenzo Costantino, di Biella, pittore di corte del duca Carlo Emanuele I di Savoia. Nella sacrestia è invece conserva­to un busto reliquiario di san Lorenzo (XIX sec.), opera dello scultore Molino.
Valpelline. Parrocchia di San Pantaleone
  www.chiesacattolica.it
Conserva una grande statua quattrocentesca di sant'Antonio abate, appartenente a una tipologia piuttosto comune nella regione. Di fianco, l'altare dedicato al santo taumaturgo, con colonnine scanalate dipinte a finto marmo, attribuito agli scultori valsesiani Giuseppe Antonio Broccio e Giuseppe Andrea Gilardi (1813). Nella tela sono raffigurati, ai piedi della Vergine Addolorata, i santi Bernardo d'Aosta, Antonio abate e Sebastiano.

Nus. Parrocchia di san Berthelemy 
www.comune.nus.ao.it
Molti lavori furono eseguiti anche sugli arredi della chiesa. Già nel 1771 Joseph-Antoine Gilardi di Campertogno, membro di una famiglia distintasi in Valle per interventi sugli altari, dopo aver prestato la sua opera, protestava per non essere stato ancora pagato e richiedeva il versamento del pattuito prima del suo ritorno nella parrocchia natale. Un suo discendente, Jacques Gilardi, firmò una quietanza per il pagamento di una doratura eseguita intorno al 1830 al tabernacolo della chiesa. Nel 1838 l’altare maggiore vide l’intervento del falegname Certan, che vi dedicò undici giorni, e ancora lo stesso altare nel 1898 fu restaurato dal falegname Pellissier, che impiegò venti giorni per portare a compimento la sua opera. Tra il 1910 e il 1914 lo scultore Cengo provvide a decorare ulteriormente gli altari secondo il gusto del tempo.
Chesallet. Sant’Eustachio www.comune.sarre.ao.it 
L'altare maggiore ligneo, con al centro una tela raffigurante la Vergine con il Bambino e i santi Antonio, Giuseppe, Giovanni Evangelista ed Eustachio santo patrono di Chesallet festeggiato il 20 settembre fu realizzato nel 1811 dagli scultori valsesiani Giuseppe Antonio Broccio e Giuseppe Antonio Gilardi.
Roisan. Chiesa Parrocchiale  www.regione.vda.it/amministrazione/ giunta/risultatiis012
Sono stati restaurati due dipinti su tela della cappella di Closellinaz, raffiguranti Madonna in trono con Bambino e Santi  e l'altare ligneo policromo facente parte del museo parrocchiale, attribuito a Giuseppe Gilardi 1817 (Importo lavoro: lire 7.500.000).

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